PALUZZA
PRIMA METÁ NOVECENTO

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Con un linguaggio semplice ed essenziale, gli autori (Emilio Di Lena e Denise Delli Zotti) presentano un cinquantennio di vita del nostro comune, suddiviso in sette periodi, distinti ma complementari, ben definiti nel contesto degli eventi storici, amministrativi,  di costume e vita quotidiana (sono circa 330 pagine):

1 - anteguerra dal 1900 - 1915
2 - 1^ guerra mondiale 1915 -1918
3 - primo dopoguerra 1918 -1926
4 - periodo 1926 -1933
5 - periodo 1933 - 1940
6 - 2^ guerra  mondiale 1940-1945
7 - secondo dopoguerra 1945-1950

Al termine, vi è una raccolta di notizie di cronaca spicciola con un’elencazione cronologica degli eventi più significativi che si sono susseguiti nel corso degli anni (e che occupano una sessantina di pagine).

Ciascun periodo viene analizzato nel contesto delle varie attività:

Amministrazione vita pubblica
Programmazione bilanci e patrimonio
Difesa del suolo
Opere pubbliche
Viabilità interna e intercomunale
Acquedotti e cimiteri
Agricoltura
Istruzione
Sanità
Chiese.

Con lo scorrere delle pagine il lettore resta affascinato dagli avvenimenti e la curiosità cresce mano a mano che procede nella lettura. Uno sguardo a ritroso nel tempo alla scoperta di avvenimenti per tanti sconosciuti... Resta comunque il piacere di rivivere situazioni e fatti di un tempo passato, il dispiegarsi di avvenimenti e situazioni a volte particolari ed altre meno che si snodano di pagina in pagina alimentando la curiosità alla scoperta di un tempo carico di fascino e di umanità. In queste pagine, frutto di una ricerca certosina, fatta con cura e cognizione di causa, emergono le capacità di uomini di grande talento e preparazione che con fierezza hanno saputo affrontare e risolvere problemi che il mutare dei tempi esigeva.

1) Periodo - anteguerra (1900 - 1915)
Tempi difficili in cui si alimentano forti contrasti ideologici tra cattolici e socialisti, dove emergono persone dalla forte personalità  (tra tutti Matteo Brunetti e Antonio Barbacetto). Difficoltà persino a tenere consigli comunali (presenza di emigranti, elezioni in inverno). Problemi per i boschi e le malghe (Lavareit – Scarniz ...), per gli animali (bovini, caprini, ovini, cani); imposta di consumo (dazio) e tassa di famiglia. Problemi per la difesa del suolo; economia di assistenza, nascita delle latterie sociali (la prima a Rivo 1985) regolata dal comune. L'istruzione è un problema affrontato con serietà ed impegno (nel reperimento dei maestri): “Scuola operaia applicata alle arti e mestieri” "Scuola di disegno" con il mitico Giovanni Zanier).  Nel 1911 la legge permette il passaggio delle scuole comunali allo Stato ma con delibera 1914 il consiglio comunale delibera che le scuole restino al Comune. Costruzione di nuove scuole a Timau e Rivo, l' Asilo infantile, gli Acquedotti, i Cimiteri... Nella Sanità: condotta medica con Treppo, servizio ostetrico... Nel 1911: nascita della Secab  (prestito nel 1924 di 150.000 Lire da parte del Comune per la centrale del Moscardo). Versante religioso: parroci eletti dal popolo...
2) Periodo - 1^ guerra mondiale 1915 -1918
Con il fronte a ridosso del confine in posizione strategica, gli italiani possono dominare la valle... si procede con lo sgombero di Timau e Cleulis i cui sfollati trovano accoglienza nei paesi a valle. Bombardamenti che raggiungono anche il capoluogo: si realizzano dei rifugi. Scuole: pur con la guerra e con la successiva occupazione di alcuni edifici da parte dei militari, l’attività prosegue comunque... Si delineano nuove strade: Paluzza–Treppo e Tolmezzo–Paluzza. Anche la tramvia Tolmezzo–Moscardo (prima militare poi acquisita dai Comuni e quindi definitivamente dismessa).
Con la guerra si accentuano le difficoltà di reperire alimenti per la popolazione. Si lavora poi sulle difese spondali e sui cimiteri ove lo spazio manca per il numero elevato dei caduti al fronte. Nel periodo bellico, vista la sospensione dei lavori pubblici, l’amministrazione si trova in una situazione economica buona per i vari proventi (taglio piante, risarcimento danni) e riesce quindi ad investire le somme eccedenti in titoli vari e libretti di risparmio. Un accenno alle portatrici carniche (morte di Maria P. Mentil il 16 febbraio 1917). Occupazione austriaca:  il 28 0ttobre 1917 la Giunta tiene l’ultima seduta, il giorno successivo giungono le prime truppe di occupazione. Sindaco e alcuni consiglieri lasciano il paese. Anche molti abitanti lasciano il paese. Problemi per reperimento generi alimentari...

3) Periodo - primo dopoguerra (1918-1926)
La guerra è finita e si cerca pian piano di tornare alla normalità con tutti problemi che si prospettano. Ritornano anche gli amministratori dalla profuganza per riprendere le proprie funzioni. 10 agosto 1924: nuove elezioni. La tassa famiglia viene sostituita ne 1925 con IMPOSTA SUL REDDITO CONSUMATO. Si deve ricorrere ai mutui per alcune opere urgenti (acquedotti–scuole–duomo). Il problema principale  resta ancora il reperimento dei generi alimentari per cui si costituisce un comitato per la distribuzione dei vari beni. Si realizzano nuove scuole in Paluzza (Severino Lazzara oggi Irfop) e in Cleulis. Si avvia la scuola di avviamento professionale e si incentiva la scuola di disegno sotto la guida di Giovanni Zanier; si investe anche sugli asili. Si costituisce la condotta medica (dott. Santoro) e la farmacia (dott. Bisbini). Nel 1924 viene completata la chiesa di Santa Maria. L’importanza delle malghe (Lavareit, acquisto delle malghe Pal Piccolo e Pal grande:  incomprensione con Timau). Riprendono i lavori pubblici, sempre oggetto di particolare attenzione (stasi periodo bellico) ed in particolare riguardano acquedotti, fognature, argini. Appare il Servizio automobilistico Paluzza–Ravascletto–Timau gestito dalla Tramvia.
4) Periodo (1926- 1933)
Con l’avvento del regime fascista, cambiano gli assetti amministrativi, il consiglio comunale viene sciolto nel 1926 (21.3.26: ultimo consiglio) e viene nominato un Podestà: il primo è Osvaldo Brunetti (6 ottobre 1926). Restano comunque i problemi di sempre. I lavori pubblici sono in affanno in presenza di una situazione economica difficile che si aggrava con la crisi del 1929; nonostante ciò, c'è una serie di interventi che ricalcano i problemi degli anni precedenti: illuminazione pubblica, acquedotti, fognature, campo sportivo, argini e lavori di bonifica. Nel 1933 il podestà fa un elenco delle opere primarie da fare: risanamento igienico edilizio del capoluogo; creazione di una piazza; ampliamento del piazzale delle scuole; sistemazione definitiva della sede municipale. Come nei periodi precedenti l’attenzione va ai cimiteri ed alle scuole (la Scuola di avviamento professionale passa sotto il Ministero); nel 1930 viene completato il monumento ai caduti (costo opera lire236.000). Si continua ad intervenire sugli asili (Timau–Cleulis–Paluzza). Vie di comunicazione: strade acquistano maggior importanza e quindi aumentano io costi della manutenzione. Giunge a definizione la controversia per la canonica con i comuni di Treppo e Ligosullo; Rivo costruisce la sua canonica (1930). Per far fronte ai vari mutui e alla difficile situazione economica, nel 1927 la sovraimposta sui terreni e fabbricati passa da 15.556 lire a 26.450 lire e rimarrà costante poi per parecchi anni; restano sempre in vigore varie tasse e imposte (famiglia–addizionale-imposta complementare– industria e commercio – tassa patente– vetture e domestici– cani– macchine da caffè e esercizi- imposta di consumo su alcuni generi (quali carne , vino, bevande alcoliche...)
5) Periodo (1933- 1940)
Nel settembre del 1933 si dimette il podestà Osvaldo Brunetti, al suo posto viene nominato Lorenzo Craighero. Ditte esistenti: legnami Brunetti (38 operai); Panificio Alto But (6 occupati); Lazzara Romano segheria (15 occupati); Secab (2 occupati). In paese poi ci sono altre attività: 3 panifici, 7 rivendite Sali e Tabacchi, 2 macellerie e 16 negozi di generi alimentari. 16 ottobre 1937: installazione del telefono in comune con funzionamento da 1 gennaio 1938 e nel 1939 viene acquistata la macchina da scrivere (2.756 lire). Assistenza alle famiglie: nel 1935 elevata disoccupazione con molte famiglie senza alcun reddito. Nel 1935 il bilancio comunale arriva a L. 928.000  poi negli anni successivi si attesta fino al 1940 attorno alle 450.000 lire. Bilancio sostenuto in particolare con i proventi boschivi e gli affitti delle malghe, mentre i proventi derivanti dalle tasse si attestano attorno a L. 29.500 e restano pressoché costanti. In questo perido si compiono diverse opere igienico sanitarie e si sistemano: la scuola nel capoluogo; si avvia la costruzione del nuovo edificio comunale e piazza antistante; inoltre lavori di sistemazione lungo via Roma con demolizione del Volt di Place. Costruzione casa Balilla (inizio lavori nel giugno 1934 e conclusi nell’ aprile 1936). Strade: lavori di sistemazione, ampliamento, con manutenzione molto onerosa. 1935: si costruisce il tempio Ossario a Timau. In Sanità come sempre notevole l’impegno del comune per monitorare la situazione sanitaria e intervenire. Negli anni 35/36/37 il comune ha speso complessivamente circa lire 70.000 per medico, ostetrica, veterinario, medicine, spedalità e mantenimento inabili al lavoro. Il comune resta sempre disponibile nel sostegno alle varie richieste (interventi economici a favore dei sacerdoti) o per lavori di manutenzione (costruzione canoniche).
6) Periodo (1940-1945)
Il 10 giugno 1940 l’Italia è di nuovo in guerra. Gli uomini validi sono irichiamati, compreso il podestà che viene sostituito da un commissario nella persona del direttore didattico Angelo Matiz. Nel 1942 sono sospesi tutti gli appalti di opere non urgenti. Con l’arresto di Mussolini cade il governo fascista, ma intanto restano in loco le truppe tedesche (fatti di Pramosio). Ottobre '44: la valle del But viene occupata dalle truppe caucasiche che si ritireranno ai primi di maggio del 1945. 18 maggio 1945: cessa il podestà (Craighero Lorenzo) e nello stesso giorno la prima Giunta eletta dai capi famiglia nomina sindaco lo stesso Craighero. Poi il 20 giugno Zanier Giovanni viene nominato sindaco dal C.L.N. (Zona libera della Carnia). Con la guerra avviene la svalutazione della moneta e il bilancio comunale presenta un notevole incremento  nelle risultanze contabili. Il comune partecipa al mantenimento della scuola media di Tolmezzo. Interventi a favore delle varie scuole (asili elementari, avviamento). Nel 1941 prende avvio l' insegnamento musicale alle lementari con il maestro Adiasini Vincenzo. Impegno costante del comune che fa dire al Sindaco Giovanni Zanier “il comune ha speso molto per le scuole, ma questi soldi sono i più ben spesi”. Tre ambulatori funzionano nel comune (spese per indigenti, consultorio pediatrico, il medico Lorenzini ha in uso una bicicletta per i trasferimenti nelle frazioni. Dopo la pausa dovuta alla guerra, riprendono i lavori pubblici con vari interventi (fognature, strade, asfaltatura via Roma, variante di Casteons della 52bis, collegamento TimauMonte Croce, nuovo Municipio iniziato nel maggio del 1939 e terminato nel marzo 1941. Agricoltura 1940: 880 bovini, 9 mulini, 5 latterie con 500 produttori... Restano le Tasse: famiglia, cani, patente, licenze, macchina da caffè... Sorge la Casa di Riposo (nel 1941 con lascito di 500.000 Lire da parte di Osvaldo Brunetti per la fondazione di un ente per operai vecchi ed inabili al lavoro. Iil comune interviene sia per lavori nelle varie chiese che per il sostentamento dei sacerdoti. Alla SECAB viene concessa la derivazione dal Fontanone (nel 1941 il Comune delibera il subentro nella concessione alla Secab). Industria: cave di marmo e segherie continuano a dare lavoro. Per la popolazione vi è difficoltà nel reperimento dei viveri; vessazione da parte delle truppe di occupazione.
7) Periodo (1945- 1950)
Finita la guerra si ritorna alla normalità, ma i problemi sono notevoli. 24  marzo 1946: prime elezioni con voto alle donne e si elegge il primo consiglio comunale. Referendum: 2 giugno 1946. Il Bilancio comunale del 1949 presenta un disavanzo di ben 5.784.736. I boschi non si possono utilizzare a causa dei danni provocati dalla guerra. Nel 1947 dal censimento ispettorato all’agricoltura si accertano: 526 vacche e tori, 100 manze e vitelli, 300 ovini, 400 caprini, 220 suini, 5 latterie, (l'affitto delle malghe viene determinato in quintali di formaggio da distribuire agli indigenti). Con la scuola si ritorna alla normalità (sono presenti: scuola materna, elementare, avviamento professionale e scuola di disegno). Si realizzano dei lavatoi in ogni frazione
. Si esamina la possibilità di realizzare una nuova sede per la casa di Riposo (sarà realizzata nel 1951/53). Le condizioni della popolazione nel 1948 sono ancora preoccupanti...

Conclusione

Non solo cronaca dunque, ma anche attenzione all’aspetto umano, alle persone, alle famiglie rimarcando gli aspetti che maggiormente hanno caratterizzato la vita quotidiana e le difficoltà del vivere in un periodo difficile. Quando si mettono in luce tutti gli aspetti del quotidiano, l’economia, le strade, i lavori, gli avvenimenti tristi o favorevoli, la fede non si fa altro che parlare delle persone che nel contesto del tempo hanno vissuto ed operato.
Gli autori ci lasciano quindi una testimonianza preziosa del tempo passato, cinquant'anni di storia vissuta che va riletta e interpretata. Se è vero che la vita va vissuta guardando avanti e che il procedere dei giorni ci induce a guardare avanti, è altrettanto vero che con uno guardando a ritroso il futuro può essere migliore.
 

Emidio Zanier

già sindaco di Paluzza
e nipote di Emilio Di Lena

 

NdR
L'opera era stata iniziata da Emilio Di Lena fin dai primi anni del 2000; alla sua morte, avvenuta nel 2009, il lavoro era rimasto incompiuto. La figlia Maria Luisa (d'accordo col fratello Mauro) si rivolse allora alla prof.ssa Denise Delli Zotti sollecitandola a completare l'opera sia nella ricerca di archivio che nella sua stesura definitiva. La Delli Zotti accettò di buon grado la proposta e portò a termine la missione.

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