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PREON
E LA VAL
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Ezio Banelli non è nuovo
a regalarci importanti e ponderosi lavori di ricerca storica locale
(vedi a tal proposito nella nostra biblioteca: DARTE: NOMS
DI LÛCS, opera in due voll., uscita nel 2002).
Neppure stavolta (maggio 2007) si è smentito e ci ha regalato
questa seconda opera
che rigurda uno dei più piccoli comuni della Carnia, Preone appunto. Comune
talmente piccolo che (unico in Carnia) non ha neppure una frazione (persino
Ligosullo, il comune più piccolo della nostra Regione, ha
una frazione, Murzalis).
Il paesetto di Preone insomma fa comune a sè, quasi (si
licet parva componere magnis) come una di quelle città-stato
greche di classica memoria, che si arroccavano nel
loro
splendido
isolamento e ne andavano fiere...
Lo stesso Banelli
nel suo incipit dice testualmente: PREONE E' UN UNICUM, a significare proprio
la peculiarità e la caratteristica di questo paesetto.
L'autore fa
una lunga presentazione generale, esponendo i tratti salienti della
TOPONOMASTICA, che è dopotutto una specie di "atlante
linguistico già naturalmente predisposto sul territorio".
E' una scienza che anzichè alla ricerca dei fossili, va alla
ricerca delle parole e del loro significato, della loro origine e del
loro uso. Per
questo
le parole legate a luoghi e siti rivelano una storia straordinaria
a saperla leggere in filigrana.
Banelli è partito da una base di ricerca effettuata a suo tempo
da Levio
Lupieri, cui l'autore esprime tutto il suo apprezzamento e
la sua gratitudine. Da questa base, l'autore allarga il campo e approfondisce
la materia, analizzando centinaia di toponimi locali,
esposti in rigoroso ordine alfabetico.
Questa lunga esposizione,
che potrebbe annoiare chi non appartiene a questo territorio di Preone, è vivacizzata
da "finestre" evidenziate
anche tipograficamente, in cui sono accolti vari temi generali sempre
legati a questo particolare
versante della geografia antropica. Si tratta di:
geologia,
stratigrafia, tettonica, morfologia, litologia, paleografia, fossili,
idrografia,
clima, vegetazione, funghi, fauna, economia, malghe, etnologia.
Tutti
questi particolari argomenti vengono qui trattati in maniera assai
comprensibile e costituiscono quasi un libro nel libro nel
senso che, se è vero che l'opera è rivolta principalmente agli abitanti
di Preone, è altrettanto vero che essa può interessare
anche coloro che amano la geografia antropica o si accingono a compiere
ricerche
analoghe
in altri territori dela Carnia.
Una iconografia splendida, anche se non preponderante, sia in b/n (foto
d'epoca) sia a colori (attualità), correda l'opera (218 pagg. Prezzo
non indicato) che
è integrata anche da una cartina topografica di riferimento.
Vi è un'unica ma chiara osservazione da rivolgere all'autore
che, partendo da posizioni ideologiche precostituite,
rischia di cadere in un visione
eccessivamente
onirica
e utopistica
della realtà in generale e della Carnia in
particolare, dove, dopo tutto, si
vive comunque di gran lunga meglio anche di soli 30 anni fa, nonostante
le geremiadi delle verdi cassandre e delle rosse prefiche!
Al punto che
egli stesso
se ne accorge e apoditticamente dice: "Un'utopia?
sì, ma l'utopia fa parte della montagna".
Così che, anzichè allontanare da sè questo rischio
(oggettivo limite
per uno studioso quale egli è),
conferma ulteriormente la sua visione ideologica
della società, che occhieggia sempre qua e là in tutta la
trattazione e non depone certo a favore di una lettura rigorosamente
scientifica della realtà.
"Da carnico a carnico", se Banelli riuscisse a spogliarsi
di queste incrostazioni ideologiche che ancora lo imprigionano
e lo limitano,
risulterebbe uno studioso più credibile
e realistico e certamente saprebbe volare più alto.
Purtroppo
il precedente accorato invito, rivoltogli in occasione della presentazione
del libro su Arta Terme nel 2002, non è stato recepito. Peccato davvero!
Avendo detto ciò, è assolutamente
da ammirare e sostenere il suo diuturno sforzo di ricerca ambientale
in Carnia, che egli sicuramente ama tantissimo e dalla quale vive lontano
da anni per motivi di lavoro, anche se i suoi anziani genitori sono
rimasti a presidiare, con altri pochi, Rivalpo-Valle, estremo lembo
montano
del Comune di Arta Terme...
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