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ORDINE DEL GIORNO
DEL CONSIGLIO COMUNALE DI TOLMEZZO |
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PREMESSO che La legge regionale 17/2014 ha modificato l'assetto della sanità regionale, e che la AAS3 è cresciuta in termini di estensione territoriale e numerica
ATTESO che gli standard di qualità e di attività delle strutture sanitarie sono ormai codificati in numerosi atti regolamentari, nazionali e regionali, tra i quali si richiama soltanto il recente Regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”,( rep. Atti n. 98/CSR di data 5 agosto 2014), e l’atto di rettifica all’intesa sopra citata, (rep. Atti n. 198/CSR del 13 gennaio 2015), frutto della conferenza Stato ‐Regioni in tema di sanità.
RICORDATO che nella AAS 3 sono presenti 2 PP.OO. (San Daniele e Tolmezzo) e 1 P.O.S. (Gemona), e che nel Presidio per la Salute di Gemona è tutt’ora attivo un reparto di Medicina che sarà trasformato in un reparto di continuità assistenziale a partire dal 1 luglio.
RITENUTO che, per le sue peculiari caratteristiche territoriali, la montagna non possa in alcun modo vedere indebolito il proprio ospedale, centro per l’assistenza, il ricovero e la cura per cittadini che vivono in zone disagiate e disagiatissime, i quali, in carenza di tale struttura, vedrebbero grandemente compromesso il loro diritto alla salute costituzionalmente garantito all’art. 32;
CONSIDERATO che la dotazione funzionale dell'Ospedale di Tolmezzo è complessivamente più elevata rispetto a quella degli altri presidi ospedalieri di rete; che questo è dovuto alle particolari caratteristiche del territorio che presidia ma anche alla elevata qualità clinica dei suoi professionisti, che negli anni hanno fatto di questo ospedale un punto di attrazione provinciale e regionale per numerose discipline, non ultime la chirurgia vascolare, la gastroenterologia, l' otoiatria, il cui futuro è al momento incerto.
CONSIDERATO che tale livello funzionale particolarmente elevato è stato mantenuto anche dall'ultima riforma sanitaria, per esplicita indicazione del vertice regionale, in quanto ospedale della montagna, all'occorrenza anche in carenza di standard quantitativi minimi, ma nel rispetto degli standard di qualità organizzativa e clinica.
RILEVATO che, accanto a quella ospedaliera, l’offerta sanitaria globale prevede un percorso articolato di assistenza territoriale e domiciliare, consistente nel supportare, una volta terminata la fase acuta, il cittadino cronico e stabilizzato nei suoi bisogni più quotidiani, ancora più difficili da garantire in zona montana, ove l’apparato generale dei servizi è più faticoso da mantenere e perciò talvolta carente.
RILEVATO altresì che, per quanto sopra, la riforma sanitaria deve tenere conto non solo della fondamentale e indiscutibile struttura nosocomiale, ma anche della incombente necessità di potenziare i servizi territoriali, considerato il notevole dislocamento degli insediamenti e ricordando le tipiche caratteristiche della nostra gente di montagna, soprattutto in termini di età e mobilità;
Preso atto delle decisioni e dei cambiamenti organizzativi previsti e di come questi stiano determinando diverse problematiche di tipo assistenziale
Osservate le seguenti criticità:
- Modifica dei flussi dei pazienti con particolare impatto sulla attività del Pronto Soccorso di Tolmezzo, che stanno rendendo insostenibili situazioni di criticità già preesistenti.
- Mancato adeguamento alle direttive regionali rispetto agli assetti dei posti letto (particolari criticità si rilevano per i posti letto di osservazione e area di emergenza e nei reparto di Medicina a Tolmezzo).
- Mancato adeguamento numerico del personale di comparto e dirigente medico alle mutate necessità.
- Il mantenimento anche in fascia notturna di un PPI a Gemona appare inopportuno e non rispondente alle reali necessità della nuova organizzazione, considerando il dispendio delle risorse soprattutto umane che potrebbero essere meglio impiegate nelle strutture attualmente in sofferenza. A tal riguardo riteniamo che sarebbe doveroso, ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, garantire con ogni opportuno strumento comunicativo che tutti i possibili utenti siano al corrente delle mutate finalità assistenziali del PPI di Gemona, che dal 21 marzo u.s. non è più in grado di fornire prestazioni di Pronto Soccorso
- L’attivazione delle ambulanze presso i nuovi punti di soccorso territoriale è prevista per l’autunno: si stanno già scrivendo i capitolati per l’acquisto e lo stanziamento è già stabilito (circa 120.000 euro per mezzo) ma a parte i mezzi ci si chiede come sarà reclutato il personale che comporrà gli equipaggi.
- Questione nomina del primario di chirurgia: la risposta oggi c’è; il concorso per la nomina verrà fatto in maggio – ma la domanda più importante è: quale è il profilo del primario che verrà scelto e come questo vincolerà le attività e le funzioni della chirurgia a Tolmezzo? Continuerà l'offerta finora data alla popolazione, a partire dai Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali sul colon e mammella, fiore all'occhiello del Presidio Ospedaliero di Tolmezzo, per finire alla Chirurgia Vascolare, oppure sarà ridimensionata, come da più parti si sente dire, in quanto “i numeri non reggono”? Le notevoli competenze consolidate in ambito chirurgico generale, senologico, vascolare, urologico, radiologico interventistico saranno mantenute o assisteremo, come già si ha sentore, ad una fuga di professionisti validi e competenti? Ricordiamo che l’attività chirurgica a Tolmezzo, e i conseguenti budget assegnati fino allo scorso anno, testimoniano di una attività corposa, nettamente superiore agli standard degli ospedali di rete regionali. Alcune di tali attività, che da sempre hanno caratterizzato e qualificato l’ospedale di Tolmezzo, sembrano ora in procinto di essere trasferite presso il presidio ospedaliero di San Daniele, senza obbiettive ragioni, penalizzando il servizio all’utenza dell'Alto Friuli e mortificando la professionalità dei suoi operatori.
- Resta ancora insoluto il grande problema dei trasporti (specie secondari) per il quale non si intravedono ancora le soluzioni.
- L’acquisto, annunciato alcuni mesi fa, della Risonanza Magnetica Nucleare, non è per ora seguito dalla installazione e attivazione dello strumento. Quanto i cittadini dovranno ancora aspettare per il suo utilizzo? E' opportuno ricordare a tal proposito, che la disponibilità della RMN è essenziale anche per l’attività della ormai definita SOC di Neurologia a Tolmezzo.
- Il Punto Nascita fatica a garantire lo standard minimo di 500 parti/anno e in futuro potrebbe di conseguenza rischiare la chiusura, in mancanza di un'apposita deroga che il CPN nazionale rilascia a condizione che la relativa richiesta venga trasmessa secondo le modalità previste dal Protocollo Metodologico per la valutazione delle richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui e in condizioni oro geografiche difficili (art.1 D.M. 11/11/2015); deroga che la Regione si è impegnata a chiedere entro il 2016. È stata tale deroga effettivamente richiesta? In caso negativo e a che punto è l’iter della relativa pratica?
L'implementazione della nuova riforma sanitaria non sta per ora evidenziando per il nostro ospedale quegli slanci propositivi e di crescita che erano nelle aspettative del personale e dei professionisti, determinando così la loro demotivazione, poiché si vedono più impegnati a soddisfare esigenze burocratiche e di risparmio economico che a fornire assistenza al passo con i tempi. Sono indotti a indirizzare parte dei pazienti verso i centri hub regionali, ma questo si ritorce poi in un boomerang dal punto di vista clinico-assistenziale, in quanto tali centri sono a loro volta chiamati a soddisfare richieste sempre maggiori a fronte di organici invariati o ridotti, di conseguenza abdicando spesso al ruolo di ospedale di alta specializzazione.
Ci chiediamo, a questo punto, se si vuole ancora garantire la quantità e il numero delle funzioni del nostro ospedale, elevati proprio per le motivazioni sopra richiamate.
Abbiamo accennato ad alcuni aspetti che hanno valenza prettamente ospedaliera ma non si deve dimenticare l’altro importante aspetto e cioè quello relativo alla medicina sul territorio e al socio-assistenziale, capitoli strategici che in Carnia si dimostrano già ad un discreto livello di efficienza e che a tutti i costi pretendiamo mantenuti e dove occorra potenziati.
Tutto ciò premesso
Il Consiglio comunale di Tolmezzo, consapevole della opportuna scelta della riforma di mantenere l’Ospedale di Tolmezzo quale struttura di riferimento della montagna per pazienti acuti, chiede che siano adottate celermente tutte le misure che consentano alla struttura di dotarsi delle risorse umane e materiali necessarie a mantenere la sua qualità e a dare sostanza al suo futuro.
Di conseguenza impegna il Sindaco ad intervenire nelle Sedi opportune per ottenere sicure risposte alle problematiche e agli interrogativi sollevati con questo O.d.G. e a istituire un gruppo di lavoro tecnico-politico per il monitoraggio dell’attuazione della riforma.
Tolmezzo, 4 maggio 2016