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LA
GRANDE GUERRA IN CARNIA
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La Gaspari Editrice di Udine è ormai
specializzata in un tema particolare: la GRANDE GUERRA mondiale
del 1915-18. Non solo, ma predilige la
tematica locale di questo epocale e tragico evento.
Questo libro bellissimo
si colloca appunto in questa scia, raccontando fatti e vicende accadute in Carnia
durante la prima guerra mondiale.
Gli
autori sono Angelo Dreosti e Aldo Durì (quest'ultimo
ripropone qui anche un bellismo articolo comparso su Almanacco
della Carnia del 1986: "Come la lepre nella neve").
Dove
cercano le notizie questi due autori? maggiormente nei libri
storici parrocchiali e nei diari di alcuni parroci. La scrittura
dei diari parrocchiali si trasforma in un "diario di guerra" fondamentale
per comprendere quali furono concretamente le dinamiche sociali in
quel
durissimo e difficile periodo bellico. Pur nella diversità degli
stili e delle conoscenze personali, questi sacerdoti ci raccontano
con grande carica emotiva, momento per momento, ciò che accadde.
Vengono raccontati i reati che gli ufficiali del
tribunale militare di guerra della "Zona Carnia" esaminarono e giudicarono:
diserzioni, insubordinazioni, insulti e atti contro ufficiali e carabinieri,
autolesionismi, discorsi disfattisti. Così si evince dallo
spoglio e dallo studio di ben 560 sentenze emesse durante il 1916, anno assunto
come campione significativo.
Per chi conosce già la vicenda dei 4 alpini fucilati a Cercivento
il 1 luglio 1916 (vedi anche nella nostra biblioteca: SAMEAVIN
ANIMES DAL PURGATORI, LA FUCILAZIONE DELL'ALPINO ORTIS...),
questo libro costituisce un importante ed ineludibile completamento
per capire
fino in fondo la tragedia di quei soldati incattiviti dalla fame,
dal freddo ma soprattutto dalla incompetenza degli ufficiali che li mandavano
letteralmente al macello.
Il
libro si presenta in due parti:
1° le sentenze del tribunale
di Guerra (di Aldo Durì) per circa 50 pagine;
2° la tipologia del libro storico parrocchiale; la figura
del
parroco;
le requisizioni di uomini e donne per il lavoro coatto; le requisizioni
di viveri, animali e materiali; la fame; i profughi; la decadenza
dei
valori
morali
e religiosi.
Vi è infine una breve appendice in cui vengono tratteggiate
le figure dei parroci più illustri e maggiormente coinvolti
nella stesura di questi diari: don
Angelo De Reggi, don Emilio Candoni, don Enrico Madussi, don Francesco
Comelli,
don Giacomo Solari,
don Gianbattista Facci, don Giobatta Della Pietra, don Ugo Larice.
Da segnalare inoltre alcune fotografie dell'epoca che richiamano
le tematiche svolte.
E'
insomma un piccolo gran bel libro che si legge d'un fiato, che
suscita emozione e spesso anche disincanto nei confronti
di una vulgata ormai
secolare che ci aveva tramandato una guerra dal profilo eroico e
patriottico; questo libro invece ci riporta prosaicamente
alla realtà cruda
e nuda della guerra che resta sempre e comunque la maggiore tragedia
umana, con tutte le sue contraddizioni e i suoi drammi.
Non
possiamo tuttavia non sottolineare alcuni aspetti negativi (indice
forse di frettolosità tipografica) che offuscano un pò la gradevolezza
di questo libro:
1. vi sono molti refusi tipografici (sia nella introduzione che nella
seconda parte): nomi propri senza maiuscola iniziale, punteggiatura
e spaziature errate, capoverso senza maiuscola...
2. nella seconda parte
esistono numerose ripetizioni di concetti e di fatti che non giovano
alla lineare comprensione
del
testo.
3. si è usato il medesimo carattere
sia per riportare i testi originali sia per il commento o la descrizione
di fatti; in questo modo si è generato ulteriore confusione nel
lettore che fatica così a distinguere tra i testi, nonostante il
virgolettato (che spesso però risulta mal posizionato quando
non dimenticato)
4. non vi è una sola cartina topografica esplicativa,
che sarebbe stata di estremo ausilio per un lettore lontano dalla
realtà orografica carnica.
5. non rari coesistono (nella seconda parte) grossolani
errori di sintassi (es.: soggetto singolare e verbo al plurale) ed
altri di minore importanza.
Auguriamoci
che l'editore e l'autore della seconda parte provvedano a rimediare
a questi inconvenienti nella prossima ristampa.