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LA NOTTE DELLE FAVILLE
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«Il
vento gelido turbinava sulle colonne cosacche in fuga dalla Carnia.
Alcune sanpietresi raccontarono che dopo l'ultimo dei fuggitivi
giù al Palùt era stato visto passare l'«Abreo
Errante». Evitava i centri dei paesi e dormiva in piedi.
Anche Lucia ne era sicura, l'aveva confermato Don Paolo in chiesa.»
Notte
del 6 gennaio 1945.
Le
ruote infuocate di un rito pagano volano dai dirupi di uno sperduto
paese
della Carnia e i boscaioli
maghi
del falò ne usano la voce per suggerire un’impossibile
storia d’amore.
Sono i fuochi dell’Epifania, ma questa
volta al posto dei Re Magi sono arrivati cosacchi e ufficiali nazisti,
che battono i monti cacciando i partigiani come selvaggina.
Intanto,
a Trieste si consuma la deportazione degli ebrei.
Speterbong, o San Pietro, è terra di frontiera dove Germania
e Italia si dividono le anime, Cristo spartisce le preghiere con gli
spiriti dei boschi e la costruzione di una grande chiesa nasconde un
mistero.
Gli abitanti del luogo si dicono italianissimi, ma parlano
un dialetto strano che sembra tedesco.
Tutti, sia di qua che di là del
confine, li hanno sempre chiamati bastardi, eppure, accolgono un veneto
come Alvise, disertore dall’esercito di Mussolini, come un fratello.
Il forestiero finirà per diventare ignaro complice del curato
e del suo segreto di guerra che sarà svelato trent'anni dopo,
il 6 maggio 1976, la sera del terremoto del Friuli.
Un romanzo sospeso tra storia e mito, peccato e virtù, Bene
e Male.
Livio Isaak Sirovich è nato a Trieste nel 1949, da madre ebrea
lituano-tedesca e da padre di antica origine dalmata.
Ha scritto:
Cari,
non scrivetemi tutto. Gli Isaak, una famiglia in trappola fra Hitler
e Stalin (1995, traduzione tedesca 2001),
Cime Irredente.
Un tempestoso
caso storico alpinistico (1996) e a quattro mani con Fabrizio Martini
Il Tinisa (1983).
Nelle ore diurne è ricercatore dell'Istituto
Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste.