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UN CJANT A CLEULAS
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I "Giovins Cjanterins di Cleulas" hanno voluto nel febbraio 2012 pubblicare questo pregevole lavoro di raccolta e presentazione della tradizione canora orale del proprio paese, lavoro che si caratterizza per alcuni singolari aspetti:
- la parte iconografica (sia in b/n che a colori), assai suggestiva e per molti versi nostalgica, rievoca alcuni momenti salienti della vita quotidiana di questa piccola comunità: matrimoni, processioni, lavori nei prati, emigranti...
- le varie presentazioni e didascalie che precedono ogni brano e si susseguono armoniosamente una nell'altra, rappresentano un valido mezzo di comprensione e di avvicinamento a questa gente che vive intensamente ancora oggi un senso di appartenenza e di identità, altrove ormai evaporato da decenni.
- la trascrizione dei vari testi, corredati dallo spartito musicale, aiuta e predispone all'ascolto dei brani stessi, che in questo modo sono più facilmente fruibili ed apprezzabili.
- il CD allegato rappresenta infine quasi il traguardo e lo scopo di questo prezioso lavoro, che è stato costruito proprio in funzione dell'ascolto finale di ben 15 canti (in italiano ed in friulano), che si farà indubbiamente interessante e magicamente evocativo.
Ritengo che l'intera impalcatura editoriale di quest'opera, splendidamente realizzata dalla Tipografia Cortolezzis di Paluzza, risponda pienamente agli intenti dei curatori che hanno inteso non solo recuperare e riproporre melodie che altrimenti sarebbero andate irrimediabilmente perdute, ma anche rafforzare e stabilizzare la "cleulianità" di tutta la gente di Cleulis, che ancora riesce (per quanto tempo ancora?) a mantenerla e conservarla quasi gelosamente e che si manifesta non solo nella parlata locale ma anche (e soprattutto) nei rapporti vicendevoli, nella fede pubblicamente e intensamente vissuta, nel silenzio della fatica e del dolore, nel duro lavoro quotidiano, nella sobrietà dei costumi e nella parsimonia del vivere giornaliero.
Oserei dire che questo libro/CD è anche una testimonianza ed un invito a privilegiare il lato semplice e genuino della vita, che sempre più appare insidiato e vanificato dalle sinuose sirene del consumismo e della frenesia odierne.