IN CARNIA I MALATI VASCOLARI SARANNO A RISCHIO ?
Sono noti gli aspetti negativi della altitudine e dell'ambiente montano in genere sulle malattie vascolari e le emergenze vascolari rappresentano un punto centrale del sistema sanitario delle aree montane. Le emergenze vascolari (la sindrome aortica acuta, la sindrome carotidea acuta, l'ischemia acuta degli arti inferiori, i traumi vascolari) sono frequenti nella nostra popolazione stanziale ma potenzialmente sono appannaggio anche dei turisti (estivi o invernali). Le malattie vascolari sono fortemente dipendenti dal tempo perche' la mortalità è proprio correlata al tempo che intercorre tra diagnosi (che dev'essere tempestiva) e trattamento (che dev'essere tempestivo). L’esperienza maturata in questi anni dal personale (medico e infermieristico) di H Tolmezzo ha consentito di trattare efficacemente le più svariate patologie di tipo vascolare, senza mai dover ricorrere a pericolosi trasferimenti presso altre strutture specialistiche ed ha fatto del nostro H una realtà unica nel panorama regionale. L'attività di Chirurgia Vascolare di H Tolmezzo-Gemona (sin dal 1997) ha effettuato sino ad oggi circa 5000 interventi con oltre 2500 di chirurgia arteriosa maggiore, ma i primi interventi risalgono addirittura ai primi anni '80. H Tolmezzo è, dal 2001, l’unica struttura non specialistica di rete, dove si eseguono anche interventi endovascolari, poco invasivi e ad alto contenuto tecnologico, con ottimi risultati. H Tolmezzo è stato in questi anni il riferimento per tutte le patologie vascolari, non solo in elezione, ma soprattutto in urgenza ed emergenza per tutto il territorio montano (Carnia e Gemonese), inoltre ogni anno è stato erogato un numero di circa 13.000 prestazioni ed esami specialistici per malattie vascolari (nei due H Tolmezzo e Gemona). L' "azienda", con il suo recente atteggiamento nei confronti del Dipartimento chirurgico di H Tolmezzo, pare disconoscere totalmente questa positiva realtà locale e sembra preferire di fatto uno scenario caratterizzato da consulenti che vanno da Udine a Tolmezzo e da trasferimenti in urgenza da Tolmezzo a Udine, ben sapendo che nessuna forma di consulenza "a tempo" puo' garantire un trattamento efficace per dei pazienti così delicati, ne' tantomeno sarebbe sicuro per un paziente essere operato da un consulente "udinese" senza che qualcuno possa intervenire poi in caso di complicazioni o di nuova urgenza... Non si possono abolire servizi efficenti senza darne compiuta motivazione alla popolazione, se non quella impalpabile ed evanescente del "risparmio" o quella della cosiddetta "sicurezza" basata solo sui numeri. Ebbene, con questa riforma sanitaria, il bagaglio professionale di un' intera Equipe medico-infermieristica vascolare, così faticosamente ottenuto negli anni e che ha consentito di trattare casi complessi e difficili (anche meritevoli di riconoscimenti da parte delle Società Scientifiche in italia e all'estero), sarà cancellato di netto, con la deplorevole e rischiosa conseguenza di dover dirottare tutti i pazienti della montagna in H Udine (gia' congesto e ingovernabile). Sarebbe utile e ragionevole conoscere a tal proposito: Quali sono i dati utilizzati per ipotizzare che non sia più necessaria una equipe che affronti l'emergenza vascolare a Tolmezzo.
Quali sono i riferimenti normativi, bibliografici e scientifici che sono alla base del modello di centralizzazione dei malati vascolari della ex ASS 3 (Carnia-Gemonese) a Udine. Quali sono le criticità e come sono state analizzate per evitare che i nostri pazienti sopportino mutamenti logistici senza una adeguata rete di protezione. Quali sono i tempi di soccorso per le emergenze vascolari in montagna. Perchè un patrimonio umano e professionale di 30 anni deve essere disperso invece che costituire uno sprone per proseguire in meglio.
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