CAMPIONATO CARNICO DI CALCIO
1951 - 2010

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Per i suoi primi gloriosi e irripetibili (ma rinnovabili !) 60 anni, Damiani e Di Centa hanno fatto le cose in grande per questo unico Campionato Carnico di "calcio estivo" italiano.
Hanno realizzato nientepopodimenochè un libro memorialistico di ben 388 pagine, autentico vademecum, nel quale è racchiusa la singolare storia di questa annuale saga sportiva che ha galvanizzato e continua a galvanizzare una sempre più numerosa platea di aficionados ed estimatori, presenti in tutte le valli di Carnia, del Gemonese, del Canal del Ferro e della Valcanale...
Il lavoro è stato sontuosamente sponsorizzato da "Banca di Carnia e Gemonese", dalla "Coop-Ca", dalla "SECAB" e da numerosissimi altri imprenditori locali (ben 32 !), il cui logo spunta sempre inatteso tra le pagine, quasi a ricordare l'intimo legame tra sport e sostenitori finanziari.
L'allestimento tipografico è stato realizzato nella sua brillante veste da Luciano Plazzotta in Paluzza, il quale, con l'ausilio dei due competenti e attenti autori, ha saputo trarre da un vastissimo materiale informe proveniente da svariate fonti, un accattivante e suggestivo librone che si fa leggere in breve tempo, nonostante la mole cartacea esibita.
Qui è compresso tutto lo scibile sul Campionato Carnico, dalla nascita al 60° anno di età, in una continua successione di date e dati, di immagini vecchie e nuove, di pose in gruppo e di scatti al naturale...
Il racconto è suddiviso per decenni, nei quali vengono presentate la squadre campione di ogni singolo anno, con tanto di foto-ricordo, formazione-tipo e calendario con i risultati delle partite.
Oltre alla pura cronaca, vengono riportati anche i profili delle personalità calcistiche più interessanti del periodo considerato: allenatori, giocatori, presidenti vari, spesso arricchiti da fotografie ormai "antiche" o del tutto inedite.

Da queste precise pagine di cronaca (che sta diventando storia sportiva) si possono osservare ben individuati cicli in cui una squadra emergeva nettamente e dominava sulle altre per determinati periodi: Sutrio, Ampezzo, Paluzza, Moggio, Cedarchis, Real Imponzo, Weissenfels... in una mirabile incetta di titoli, che andavano ad arricchire il palmares dei vari paesi, i quali si inorgoglivano di queste ricorrenti blasonature che li ponevano in vetrina sui quotidiani locali!
Molte sono le pagine di cronaca qui riportate da vari fogli dell'epoca, che vengono a vivacizzare ulteriormente una cronaca già ricca di emozioni visive e rimandi sentimentali; le cartoline paesaggistiche intercalate offrono un ulteriore momento di relax...

Un unico limite presenta quest' opera, unica nel suo genere e preziosa, che andrà ad interessare una amplissima coorte di lettori in tutto l'Alto Friuli (ritengo migliaia): a parte la copertina (splendida nella sua icastica plasticità), tutta l'iconografia è in b/n e ciò nuoce indubbiamente all'intera economia del libro, che avrebbe certamente ricevuto un valore aggiunto dalla presenza del colore nelle varie schede annuali e nelle foto più recenti le quali, di per se stesse, avrebbero tracciato una netta demarcazione tra due epoche ben distinte: quella del B/N appunto e quella (relativamente recente) caratterizzata dal colore.
Del resto con tutti gli sponsor che vi hanno volentieri partecipato, ritengo che si sarebbe potuto (e dovuto) fare questo ulteriore sforzo, per dare pieno appagamento non solo al cuore ma anche all'occhio e offrire così un prodotto editoriale davvero raffinato ed all'altezza dell'evento festeggiato.

 

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