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Documenti
Medioevali di
CERCIVENTO |
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Questo
libro è davvero importantissimo e unico!
Raccoglie ed elenca
tutti i documenti storici presenti nell'archivio parrocchiale di
Cercivento, compresi tra il 1282 e il 1497.
Si tratta di una pubblicazione scientifica che
però è alla portata di tutti poichè di ogni documento viene riportato
l'intero originale
testo latino con note esplicative in calce, seguito
dalla traduzione
italiana letterale: un vero godimento della vista e dell'intelletto!
I
documenti presentati sono ben 80
e spaziano su tutta la vita del '300 e '400 del
paese, ma quelli maggiormente interssanti non sono i testamenti
o i lasciti (peraltro singolari spie del vivere
di allora) ma, come dice il curatore Mario Poiani, "quei
documenti che forniscono lo specchio della vita privata del Trecento
e del
Quattrocento in quell'angolo di Carnia".
La lettura di questi documenti fa emergere il senso religioso
del tempo, la
difficoltà del vivere di allora, le convinzioni della gente...
E poi: sapere che qui in Carnia i notai scrivevano ancora in latino
(seppure in un latino contaminato dal veneziano e dal friulano) ci
inorgoglisce e ci stupisce nel contempo. Mentre a Firenze Giotto
e Dante si esprimevano ai massimi livelli, qui in Carnia si scriveva
anche ed ancora nella lingua degli antichi avi...
E' davvero istruttiva e rilassante questa lettura.
Il più antico documento in pergamena è quello del 1281 (donazione
al Monastero di S. Maria
in Valle di Cividale di un manso sito a Cercivento); il più recente è del 1497 (Marco
vende a Giovanni un campo sito nelle pertinenze della villa superiore).
L'impostazione tipografica e la stampa di questa pubblicazione sono state curate
dalla Tip. Cortolezzis di Paluzza che ha saputo mirabilmente esprimere anche
dal punto
di
vista estetico la peculiarità e l'importanza di questo contenuto storico-archivistico
che non può e non deve interessare solo i ciribits ma tutti i
carnici amanti
della loro storia e soprattutto del loro recente passato.
Non so se in Carnia (a parte le Carte del Vicariato Foraneo di Gorto,
curato
da Dell'Oste nel 1999 e presente nella nostra biblioteca) esista qualcosa di
simile
a
questo
libro che fa di Cercivento un esempio di cultura e di rara attenzione per il
proprio patrimonio storico che a volte, presso altri paesi, è dimenticato e negletto.
Auspico che anche altri paesi di Carnia, ricchi di documentazione archivistica,
si diano da fare per far conoscere questi tesori nascosti che vanno a interessare
non solo i paesi detentori del giacimento culturale ma l'intera stessa Carnia,
il cui tessuto socio-economico è sempre stato strettamente interconnesso
tra
paesi
e
paesi, tra casolari e casolari, tra valle e valle.
Per questo ciò che tocca o
riguarda un singolo paese, necessariamente va a interessare anche altre comunità.
Cercivento ha dato il via a questo impegno culturale: vediamo chi risponderà
a questo appello.