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ARTE POPOLARE IN CARNIA
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In
questo corposo volume, di oltre 430 pagine di grande formato, dalle fattezze
di un antico messale, è raccolta l'anima della Carnia,
anche se nei fatti è il catalogo di gran parte delle opere
raccolte e schdate all'interno
del Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari di Tolmezzo,
fondato, allestito e curato dal più grande carnico del secolo
scorso, Michele
GORTANI.
Il Museo
Carnico è presentato nel balcon dedicato ai GIACIMENTI
CULTURALI DI CARNIA ed a quella sezione si rimanda. Libri relativi
a Michele Gortani si trovano invece in questa sezione che stai sfogliano.
Per
quanto riguarda questo "museo portatile" invece,
occorre dire alcune cose:
1. Questa TERZA Edizione, curata da Raffaella Cargnelutti,
si discosta dalla Prima edizione del 1965 ed anche dalla
Seconda del 1978, per i motivi che seguono:
- l'iconografia è tutta a colori ed è anche
ampliata; ora siccome l'iconografia costituisce la parte preponderante
dell'opera, questo
aspetto arricchisce grandemente il volume che diventa prestigioso
e splendido.
- La prefazione ed i
testi sono
sempre quelli originali di Michele Gortani il quale considerò questo
prezioso libro come il
suo testamento
spirituale per la Carnia.
- La grafica è
aggiornata e adeguata al gusto odierno e ciò rende il libro assai
vivace e fruibile.
Ma
analizziamo il materiale raccolto in questo volume unico e irripetibile:
* LA CASA CARNICA costituisce il primo capitolo che
è ricco di immagini suggestive relative ad architetture del passato ma
ancora
oggi visibili in alcuni
paesi di Carnia.
* LA CUCINA CARNICA è minuziosamente descritta nel II
capitolo, oltremodo affascinante perchè presenta una infinita serie
di attrezzi presenti un tempo in cucina; ogni immagine è descritta appropriatamente.
* IL TINELLO CARNICO o STUE era il salotto di oggi,
con il quale tuttavia non ha che un lontano grado di parentela. Nella
stue si trascorreva molto tempo a cucire ricamare e filare...
* LA STANZA DA LETTO è articolata in 3 rappresentazioni
che il Museo accoglie per mostrare anche le differenze esistenti tra
le classi abbienti e quelle popolane.
* IL MOBILE CARNICO occupa oltre 100 pagine ed è un
tripudio di cassapanche, letti, culle, armadi a muro, cassettoni, inginocchiatoi,
tavoli e sedie... ognuno dei quali è davvero un'opera di artigianato
artistico che ancora oggi viene presa a modello e imitata.
* IL VESTITO CARNICO è presente con costumi dell'epoca,
fazzoletti, calzature, scialli, pellegrine...
* I RICAMI E MERLETTI costituiscono una ghiottoneria
per gli amanti di una tale arte casalinga.
* FERRO BATTUTO, RAME, PELTRO, OTTONE, BRONZO sono i
materiali con cui l'artigianto carnico eseguiva una singolare serie di
oggettistica per la casa: cjavedai, cjaldirs, bronzins...
* CERAMICHE E LEGNO sono i materiali poveri per una
oggettistica minore ma non meno originale ed importante: maschere, piatti,
porta posate, buincs... strumenti di lavoro per la casa, la vita pastorale
e quella agricola.
Alcuni capitoli finali sono dedicati a: RELIGIOSITA' POPOLARE,
BOTTEGHE ARTIGIANE, ARTIGIANATO VARIO.
Davvero
questo libro unico e prezioso dovrebbe essere presente in
ogni famiglia carnica.
Ogni artigiano dovrebbe tenere in bottega questa bibbia dell'artigianato
carnico, da cui trarre ispirazione per le proprie creazioni.
Anche
chi va in pensione e magari intende occupare il tempo libero dedicandosi
all'intaglio o a qualche altra attività parallela, deve assolutamente
possedere questo manuale di cose carniche...
Se coloro che vivono ancora (per poco?) in Carnia hanno
però la possibilità di vedere e toccare de visu
et de manu tutte
le cose esposte nel Museo di Tolmezzo, coloro che invece vivono
lontani dalla
Terra Madre non hanno affatto questa possibilità: spesso
non tornano più alle radici e, se anche a volte tornano, si fermano
per poco e subito
fuggono via...
Ecco quindi per loro questa concreta opportunità di
portarsi a casa il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni
popolari di Tolmezzo.
Oltretutto ad un prezzo
grandemente inferiore a quello del Museo di Tolmezzo!