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APRIAMO
UN CASSETTO
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Un tempo,
quando, fanciulli, ci si recava dalla nonna, nella vecchia credenza
di cucina esisteva sempre un particolare cassetto, deputato a contenere
le vecchie
fotografie di famiglia in un apparente disordine e senza alcuna catalogazione...
Tuttavia, in quel misterioso e odoroso disordine, amavamo tuffare le
nostre curiose mani alla ricerca di volti noti o di cose conosciute
e spesso la nostra meraviglia diventava stupore quando capitava sotto
i nostri occhi le immagini di un tempo già allora remoto e sconosciuto...
Ora anche Arta Terme ha un "cassetto della nonna" in
cui Luigi Dereatti, con diuturna pazienza e tanto
amore, ha posato uno straordinario numero di fotografie risalenti a
varie epoche,
riguardanti la vasta
e articolata
comunità del comune di Arta. Una raccolta che è durata mesi
(forse anni) durante i quali tutte le famiglie dei vari paesi hanno
insieme collaborato nella ricerca e nella schedatura.
Questo lavoro collettivo, che ha assunto ora la forma di un grande
libro fotografico, pur conservando ancora le caratteristiche del vecchio
cassetto misterioso,
offre un utile e diverso approccio:
- ogni fotografia è corredata da un
esaustivo commento (per cui anche chi non fosse di Arta, sarebbe aiutato nella
lettura e nella visione).
- ogni settore del libro risponde alla esigenza di
un tentativo di catalogazione che faciliti la consultazione al lettore.
- i vari momenti fissati
dall'obiettivo, pur appartenendo a quella specifica comunità locale, assumono
tuttavia una valenza ed un significato più vasti che indubbiamente
interessano tutta la
Carnia nel senso che la stragrande maggioranza dei quadri rappresentati
sono attribuibili e riferibili a qualsiasi paese di Carnia.
- ovviamente chi si riconosce nelle fotografie rimane doppiamente gratificato
e soddisfatto perchè ha la possibilità di ricordare, confrontare, commentare,
discutere...
Insomma
occorre davvero dire che questo album fotografico Arta Terme lo attendeva
da tempo, specialmente dopo che altri paesi meno noti o importanti
avevano già pubblicato il proprio.
Luigi Dereatti ha esaudito questo
desiderio inconscio della sua Comunità ed ha regalato questo
suo prezioso lavoro ai suoi paesani affinchè le piccole storie
di paese e di famiglia non andassero completamente disperse e perse.
In questo modo invece il patrimonio fotografico dei singoli è andato
a beneficio della intera collettività e ciascuno può a
ragione affermare che, dopo aver offerto le proprie 5 o 6 fotografie,
ne ha ricevute centinaia in cambio: davvero
un ottimo affare!
Bravo
Vigjut!