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APLIS
una storia dell'economia alpina in Carnia
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Il "Consorzio
Boschi Carnici" (erede virtuale degli antichi e famosissimi "Boschi
di S. Marco"
di veneta memoria) ha di recente pubblicato questo importante e significativo
lavoro, portato
a termine
e pubblicato
dopo
la morte
del principale
co-autore, Giorgio Ferigo, che in questo libro ha
lasciato la sua ultima inconfondibile e indelebile impronta.
Il
tema di questo lavoro lo si intuisce dalla copertina: la
storia del legno attraverso
tutte le fasi
di questa (un tempo) importantissima filiera, che contribuiva in
maniera precipua al sostentamento della popolazione carnica.
Il libro comprende tre grossi capitoli (uno per
autore) che individuano tre temi ben precisi e interconnessi:
-
Giorgio Ferigo ha scritto il primo capitolo: BOSCADÔRS,
MENAUS, SEGATS, ÇATÂRS (la filiera del legno nella Carnia
del Settecento)
in cui, con il suo tipicissimo stile, descrive minuziosamente
le varie fasi della lavorazione e del trasporto di questo materiale
così prezioso per la Carnia (e soprattutto per Venezia). Ogni
quadro evocato è di una immediatezza unica e l'ambiente viene
quasi vivificato dall'inserimento non solo degli antichi
termini carnici dei vari attrezzi e delle diverse procedure,
ma anche da lacerti di documenti
storici, esattamente riportati e argutamente commentati,
a sostegno del racconto. Ferigo riesce in queste splendide pagine
a fare rivivere un mondo ormai completamente dimenticato che conserva
ancora
oggi,
a
distanza
di due secoli, il fascino misterioso di un lavoro antico e del tutto
abbandonato. Ferigo ha saputo pescare dal suo cilindro (leggi: archivio
personale) una mole di dati e di notizie che vengono qui a formare
un grande affresco letterario, mi parrebbe di dire, del "quarto
stato" (ricordi
Pelizza da Volpedo?) della Carnia che fu.
- Furio Bianco (non certo secondo a Ferigo per intensità
di lavoro e profondità di sapere, oltre che per importantissime
pubblicazioni sulla Carnia) scrive il secondo grande capitolo:
LA TRAGEDIA DEI COMUNALI, le foreste comunali in Carnia e
nel Friuli agli inizi dell'Ottocento, in cui racconta le
vicissitudini dei nostri boschi sotto il dominio austriaco, i sempre
discussi USI CIVICI, il commercio del legname, la concorrenza austriaca,
lo stato delle foreste e il sio pregressivo sfruttamento. Correda
il suo lavoro con importantissime ed esaustive tabelle che rendono
anche
visivamente
l'idea di ciò che
rappresentò
e come procedette il settore del legno lungo i decenni di quel secolo.
- Alberto Burgos, erede della aristocratica famiglia
Micoli-Toscano, racconta nel terzo capitolo (LA FAMIGLIA
MICOLI-TOSCANO AD APLIS) la saga di questo illustre casato,
che giunto in Carnia dall'Italia centrale (Toscana),
riuscì
a impiantare in quel
di Ovaro una vera e propria industria del legno, in grado di assorbire
mano d'opera locale in gran quantità e capace poi di diventare
il sicuro volano per la economia della intera valle. Significativi
in questo capitolo: l'etimologia di alcuni toponimi di Ovaro, le
vicende particolari di alcuni importanti personaggi del casato...
Ancora
alcune cose da dire su questo speciale libro:
-
in APPENDICE vengono riportati: contratti,
inventario dei beni mobili del palaç, l'albero genealogico dei
Toscano, una puntuale ricerca storica sul
fondo di Aplis (toponimo del comune di Ovaro che
si trova tra Luincis e S. Martino), tutti argomenti che corroborano
e arricchiscono i primi tre capitoli.
- il corredo fotografico è eccezionale e
meriterebbe da solo un commento a parte: si tratta di fotografie
inedite, riguardanti
le varie fasi
della lavorazione del legno fino al suo trasporto sul fiume. Sono
documentati momenti e atti ormai cancellati dalla memoria collettiva
della nostra comunità che queste quasi secolari fotografie
riescono a rievocare e nobilitare.
- alcune cartine storiche e planimetrie (davvero
importanti) completano quest'opera, che si pone veramente come pietra
miliare per il tema
del LEGNO, potendo interessare una vastissima platea di lettori
ed appassionati, che qui troveranno molto di quanto vanno cercando.