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40
ANNI DI ÁNCORA
una squadra, una valle
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Si
tratta della storia di una delle pià longeve squadre di calcio
di Carnia, l'Áncora di Prato Carnico, che proprio nel
2008 compie 40 anni di vita.
Questo simpatico libro di oltre 200 pagine, scritto a più mani
ma coordinato dal duo Damiani-Di Centa, intende passare in rassegna
le principali tappe di un'avventura calcistica che nel corso di 4
decenni ha conosciuto momenti esaltanti e attimi di delusione, periodi
d'oro e tempi di bonaccia.
Il libro si apre con una significativa dedica: A
don Ruggero Marin, servitore di Dio e di...uomini! e non poteva
averne una di migliore perchè davvero questo prete, da poco scomparso,
rappresentava,
in un paese di "anarchici e socialisti", un punto di sintesi e di
identità.
I saluti di vari esponenti politici locali precedono
il testo che inzia con APPUNTI DI STORIA DELLA VAL PESARINA,
che pur essendo anonimi, si possono tranquillamente attribuire a Carlo
Quaglia (puntiglioso e strenuo ricercatore
e storico locale, autore-redattore anche di interessanti compendi cronachistici).
Segue poi la lista dei vari Presidenti ed Allenatori che si
sono succeduti alla
guida
di
questa
squadra calcistica fino all'anno 2007.
Si spiega anche il significato del nome "Áncora" dato
alla squadra, significato che probabilmente pochi conoscono.
Don Ruggero Marin rispunta in alcune palpitanti pagine
di una intervista rilasciata, poco prima di morire, a Massimo Di Centa, nella
quale l'anziano prete
racconta
la sua sfrenata passione per il calcio e la sua iniziale attività di ricerca
di giovani giocatori per allestire la squadra (siamo nel 1967!). Don Ruggero,
"scomodo" anche nel calcio, dipana i suoi ricordi calcistici a Prato
Carnico e non tralascia un paragone con il don Camillo di guareschiana memoria.
Un prete
che resta vivo nel ricordo di tutti i paesani per la sua intensa e efficace attività
non solo pastorale ma anche (e soprattutto) materiale ed umana.
Vi è poi il capitolo "Gioie e dolori"
in cui si raccontano i fatti salienti di questo sodalizio che, negli anni scorsi,
si
è
identificato
davvero con l'intero paese. Si passano poi in rassegna i vari decenni,
per ognuno
dei quali vi è la memoria dei personaggi che maggiormente hanno caratterizzato
quello specifico periodo.
Non
possono certo mancare i tabelloni dei risultati dei vari
campionati giocati, con classifiche e risultati;
lacerti di cronaca
sportiva dei giornali locali vivacizzano l'impostazione tipografica (sempre
ottima quella della Tip. Cortolezzis di Paluzza);
splendide le
fotografie in b/n non solo delle varie formazioni
di giocatori ma anche degli angoli più suggestivi
di questo bellissimo paese della Val Pesarina
che
si caratterizza
per
una tipologia
abitativa
davvero singolare;
nè poteva mancare la pagina dedicata a Marcello
Lippi ed alla sua visita "pastorale" a Prato Carnico l'8
maggio 2007, pochi mesi dopo la conquista della Coppa del Mondo;
perfino l'inno della squadra esiste (forse l'unica
squadra
carnica di calcio!) ed è fedelmente trascritto;
davvero commovente
resta l'ultima pagina in cui sono raccolti i tesserini di quei ragazzini-giocatori degli
anni scorsi che oggi non sono più tra noi ma stanno già giocando
la loro (eterna) partita nelle praterie oltramontane!
Beh,
a dire il vero, ora, dopo aver letto e sfogliato questo libro, mi
sto ricredendo: non è affatto il solito libro di ricordi sportivi
che di solito interessa la ristretta cerchia degli appassionati
di calcio. No, è molto di più:
credo sia (o possa essere)
un riuscito tentativo di recuperare la memoria storica collettiva
attraverso il calcio, attraverso
cioè quell'unico sport che riesce a mantenere viva e unita
una intera comunità
seppure piccola e isolata nella sua valle. Complimentio ai due curatori-coordinatori!