Il 15 ottobre 1994,
a seguito della chiusura della Mostra annuale di Timau sulla Grande Guerra nella
“Zona Carnia”, una nota della Redazione di VTC lanciò l’idea di
sostituire quella mostra stagionale con un MUSEO STORICO fisso, da
individuarsi presso l’edificio della ex scuola materna. Lì per l’ l’idea
fu snobbata e cadde nel disinteresse generale, come spesso accade a molte delle
iniziative lanciate dalla emittente televisiva di Treppo Carnico. Qualcuno
tuttavia, senza eccessivo clamore, raccolse intelligentemente la proposta, la
fece sua e la fece circolare negli ambienti politico-militari idonei…
Oggi a distanza di oltre 10
anni, constatiamo che quella idea si è brillantemente concretizzata mediante il
convergere di più forze istituzionali: Comune di Paluzza, APT Carnia, Interreg
Italia-Austria. Presso la ex Scuola Materna di Timau, a fianco della chiesa, è
oggi situato il “MUSEO STORICO DELLA GRANDE GUERRA – Zona carnia” che è
stato messo in rete con gli altri enti museali di Carnia, in quella che viene
oggi denominata Carnia Musei. E’ quasi impossibile descrivere
minuziosamente questo museo, che in poche ampie stanze raccoglie una infinità
di cimeli bellici: dai pezzi di granata, a foto d’epoca, da lettere dal
fronte, a divise militari, da armi leggere a cucine da campo, da giberne a
baionette. Grandi bacheche , donate da magnanimi cittadini, accolgono i pezzi più
pregiati mentre le pareti sono fittamente tappezzate da bandiere e stendardi,
quadri e cartine topografiche. Nel cortile di accesso sono collocati alcuni
piccoli affusti di cannone. Occorre dire che tutti questi pezzi esposti sono
stati tutti rinvenuti sui monti circostanti: Creta di Collina, Cresta Verde,
Cellon, Pal Piccolo, Pal grande, Freikofel. Si tratta insomma di reperti locali
rinvenuti per caso durante le lunghe escursioni sulle vette più famose e nei
camminamenti meno battuti. Collegato però a questo MUSEO INTERNO coesiste anche
il cosiddetto MUSEO ALL’APERTO: quello che si può visitare percorrendo
le vette dei monti circostanti (vedi cartina), uno volta giunti in quota
attraverso facili ed accessibili sentieri che da Timau risalgono il costone
della montagna. Già il Pal Piccolo (Kleiner Paal) è stato sapientemente
ristrutturato sul versante austriaco con il recupero statico di trincee,
balconi, torrette, teleferiche ed oggi appare un luogo assolutamente unico e
stupendo da visitare; il versante italiano invece è ancora in fase di recupero.
Il Cuelat (Freikofel) invece, per opera degli alpini volontari
provenienti da tutta Italia, è in avanzata fase di recupero e ristrutturazione:
camminamenti, mense, trincee sono state rimesse a nuovo per lunghi tratti e in
vetta sventolano i due vessilli, quelli italiano e quello austriaco. Anche le due
chiesette (Pal Piccolo di sotto e Pal Grande di sotto) sono state rimesse a
nuovo insieme alle fortificazioni circostanti. Il vecchio cimitero di guerra
del Pal Piccolo, situato nei pressi della chiesetta, è pure stato ripristinato.
In questo modo, il turista, dopo aver visitato il Museo interno di Timau, se ha
buone gambe, ha la opportunità di verificare sul campo ciò che ha visto e di
salire fino alle facili vette di questi monti circostanti che costituiscono ora
un vero e proprio Museo all’aperto. Si trova sempre qualcuno disposto a fare
da guida, soprattutto se il tempo resta bello e concede di ammirare questo
angolo della natura incontaminato e inaccessibile a qualsiasi tipo di vettura o
moto. Il Museo così, organizzato in questo modo (un modulo INTERNO ed un modulo
ESTERNO) rappresenta per Timau e la Carnia intera un fortissimo richiamo non
solo turistico ed escursionistico ma anche un efficace e concreto monito alla
pace, a quella pace “erga omnes”, quella che non distingue mai il colore
delle bandiere in campo.
Vista panoramica delle montagne timavesi
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Cimitero del Pal
Piccolo
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Chiesetta
del Pal Grande |
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