Dove
le rocce raccontano…
“La Carnia è una delle rare zone d’Europa in cui il
patrimonio geologico e paleontologico si sia conservato con completezza,
testimoniando così le varie tappe dell’evoluzione avvenuta nelle Alpi
Carniche lungo un arco temporale di oltre 400 milioni di anni, leggibili nei
resti ed impronte lasciate impressi dagli organismi del passato nelle rocce
sedimentarie. La CMC ha così inteso realizzare il Museo di Ampezzo allo scopo
di permettere la conservazione, catalogazione e lo studio dell’ingente numero
di reperti rinvenuti in loco e di portarli alla conoscenza del pubblico.
Si tratta di esemplari di notevole valore scientifico che
illustrati in una serie di pannelli didascalici, permettono al visitatore di
ripercorrere il lungo viaggio dalle origini fino alla orogenesi alpina.
L’allestimento è strutturato in chiave moderna e didattica per
rispondere anche all’utenza scolastica.
Posti uno sull’altro gli strati rocciosi esibiscono
testimonianze fossili, indicazioni ambientali e climatiche quali non sono
conservate in alcuna altra zona italiana ed in pochissime europee. La
completezza della successione rocciosa ordoviciano-giurassica e la ricchezza in
fossili testimoniano esattamente ogni aspetto geologico della Vita sulla
Terra” (dalla Guida al Museo).
Il Museo è organizzato in: ROCCE, FOSSILI E TEMPO GEOLOGICO.
TETTONICA PAESAGGIO E GEOLOGIA IN CARNIA.
I reperti fossili esposti appartengono al periodo:
ORDOVICIANO SUPERIORE (450- 453 milioni di anni fa)
SILURIANO (435-395 milioni di anni)
DEVONIANO (395-345 milioni di anni)
CARBONIFERO INFERIORE (345-310 milioni di anni)
CARBONIFERO SUPERIORE (310-255 milioni di anni)
PERMIANO MEDIO-SUPERIORE (255-230 milioni di anni)
TRIASSICO INFERIORE (230-225 milioni di anni)
TRIASSICO MEDIO (225-215 milioni di anni)
TRIASSICO SUPERIORE CARNICO
(215-210 milioni di anni)
TRIASSICO SUPERIORE NORICO E RETICO (210-195 milioni di anni)
GIURASSICO (195-140 milioni di anni)
CRETACICO- CENOZOICO E
OROGENESI ALPINA (da 140 milioni di anni a oggi)
I vari reperti fossili esposti con sapiente cura sono il frutto
delle ricerche di diversi appassionati, il maggiore dei quali resta senza dubbio
ELIO MARTINIS di Ampezzo, che rappresenta per così dire l’anima del
Museo. Fu lui lo stimolo e la mente di questa istituzione ed è lui che ancora
oggi (a 80 anni suonati!) accompagna gratuitamente scolaresche e curiosi in
questo viaggio fantastico a ritroso nel tempo di Carnia, dove le rocce
raccontano la nostra storia più antica.
Chi dunque è interessato a conoscere anche questo importante
aspetto della Carnia, il Museo di Ampezzo costituisce la sede idonea e
coinvolgente per apprendere i rudimenti di una scienza affascinante e
specialissima che desta non solo stupore e curiosità ma suscita anche più
approfondite riflessioni sui massimi interrogativi esistenziali: chi siamo?
Da dove veniamo? Cosa c’era prima di noi? Come finirà?
Per informazioni rivolgersi al Municipio di Ampezzo, palazzo
Unfer (tel. 0433 487736).
Le illustrazioni sono tratte dalla Guida al Museo
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Alectryonia
montis-caprilis, bivalve del carnico proveniente dai dintorni di Ovaro |
Le
Climenie sono ammonoidi che si ritrovano nei depositi di mare profondo
della fine del devoniano (Pramosio). |
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Un
frammento di vegetale (Neuropteris) proveniente da Cason di Lanza |
Una
tavola della pubblicazione di Gortani sulle Climenie di Pramosio (1909) |
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Cuccoceras
cuccense, un'ammonoide che deve il proprio nome dall'area di primo
rinvenimento, il Monte Cucco presso Arta |
Vertebra
di Notosauro proveniente dai dintorni di Fusea |