Note
storiche
…
Roma intanto, estendendo continuamente il proprio dominio su altri popoli, ha
necessità di strade e di presidi che le difendano. Una di questa strade è la
Julia Augusta, che partendo da
Aquileia, raggiunge Venzone dove si dirama in due tratte: una verso Santicum (Villacco),
l’altra verso la Valle del Bût. Quest’ultima, denominata Via
Claudia o Carnica, sale fino alla Julia
Alpes (Monte Croce), per raggiungere il Noricum (Austria) e la Pannonia
(Ungheria). A presidio di questa via, viene fondato (da Giulio Cesare?) nel 50
a.C. circa, su un preesistente villaggio carno-celtico, il “vicus” di Iulium Carnicum (Zuglio), che
successivamente assumerà sempre maggiore importanza diventando prima
“colonia” e poi, nel 33 a.C., “municipium”
con pieni diritti romani.
La
vasta giurisdizione territoriale (= “agro”),
di Forum Julium Carnicum sarà limitata a nord
dalle Alpi, a est dal fiume Torre,
a sud dalle colline moreniche e a ovest
comprenderà anche il Cadore. Presso Alleghe, a settentrione del monte
Civetta, sono state rinvenute, nel 1938, tre iscrizioni confinarie incise su
roccia. La prima fu scoperta sul versante sud-orientale del monte Codai e la
seconda sul versante settentrionale; recano il seguente testo: FIN(es)/ BEL(lunatorum)
JUL(iensium). La terza iscrizione, su una parete del monte Fernazza, era in
due righe ma vi è rimasta una tenue traccia così ricostruita: FIN(es) (I)V
(I.Bellunatorum). La interpretazione di E. Ghislanzoni è univoca: questi
territori facevano parte dell’agro di Iulium Carnicum. I cittadini di
Forum Julium Carnicum verranno assegnati alla romana Gens Claudia.
Cronologia
degli scavi
I
primi scavi archeologici ebbero luogo alla fine del 1800 per iniziativa
del Commissario di Guerra del Regno d’Italia, Etienne-Marie Siouve:
fu esplorata quasi interamente la basilica forense dove furono rinvenuti
frammenti di decorazioni bronzee.
Nel
1873 fu Giovanni Gortani riportò alla luce la basilica cimiteriale e
parte delle terme.
Gli
scavi ripresero dopo la I guerra mondiale, nel 1937-38, in occasione del
Bimillenario Augusteo. Fu completato lo scavo del foro (= piazza romana) e
fu localizzato un tempio in località “cjamp taront”.
Il
terremoto del 1976 che impose un piano edilizio particolareggiato, fornì
la opportunità di capire lo sviluppo della città romana.
Il
complesso del Foro è attualmente l’unica testimonianza visibile della città
romana e la Soprintendenza ha promosso una serie di interventi miranti alla
sua valorizzazione.
Manca
però ancora una precisa definizione dell’insediamento urbano con le sue vie
e le sue costruzioni: il fatto che il paese attuale sia stato costruito
proprio sopra queste antichità, ostacola e forse non permetterà mai di
conoscere quale era il vero volto e la estensione di FORUM JULIUM CARNICUM.
Nota
dolente: l’attuale
copertura della basilica, così come voluta e realizzata dalla Soprintendenza,
appare assolutamente incongrua e deturpa un sito che dovrebbe essere
maggiormente tutelato, mediante un copertura più alta e più spiovente
realizzata in plexiglas (come a Colle Zuca).
Caratteristiche
archeologiche
FORO ROMANO
Costituisce
l’unico complesso archeologico visitabile a Zuglio. Nell’area forense sono
sintetizzate tutte le fasi di vita di una città alpina, compresi i
caratteristici terrazzamenti che sovrastano il Foro. Una fase pre-romana
è testimoniata da strutture murarie a secco associate a ceramica a vernice
nera e monete tolemaiche (III-II sec. a.C.). La fase romana
tardorepubblicana è rappresentata dagli edifici affacciatisi sugli spazi
aperti (vicus cesariano), mentre la fase augustea è
rappresentata dal foro chiuso con porticato e basilica. La fase
alto-medioevale vede la distruzione del complesso monumentale e la
costruzione di modesti edifici addossati a sud del muro della basilica.
LE TERME
A
nord-est del Foro vi sono le Terme, scavate parzialmente nel 1874. Nel 1935
furono rinvenuti due tubi di piombo relativi all’acquedotto termale. Le
terme sono costituite da una sequenza di ambienti a pianta rettangolare
disposti su un unico asse, che suggerisce il percorso termale tipico: frigidarium>
tepidarium> calidarium.
Dal
frigidarium provengono alcuni lacerti pittorici decorativi,
utilissimi per la cronologia archeologica, attualmente conservati al MUSEO
ARCHEOLOGICO realizzato in paese nel 1995 per la tutela dei reperti locali
che fino ad allora avevano preso altre vie (Cividale e Aquileia) e mai più
tornati.
Purtroppo
la gran parte della area dove giacciono sepolte le terme è ancora occupato da
edifici e terreni privati, in parte incolti in parte coltivati. Si spera che
il piano regolatore attuale permetta il recupero pubblico di questi preziosi
terreni.
PRIMA BASILICA PALEO-CRISTIANA
Nel
1963, in occasione della costruzione del nuovo Municipio di Zuglio, si scoprì
la basilica paleocristiana, che fu affrettatamente scavata e poi di nuovo
ricoperta (!). Il Municipio fu spostato un po’ più in là e lo spazio della
ri-coperta basilica è oggi sede di un parcheggio (!!!) situato dietro il
Municipio. Questa basilica affiorava a m. 0,50 dal piano della campagna, ne
erano stati visualizzati l’abside e i muri perimetrali, un ampio atrio
circolare, un’aula rettangolare: attualmente TUTTO QUESTO giace
sotto le automobili parcheggiate e nessuno può ammirare questo giacimento!
TOMBE
A
9 metri dall’abside di questa basilica paleo-cristiana, durante la
costruzione di questo Municipio, furono rinvenuti i resti di una gradinata
circolare del diametro di circa 4 m.,
che venne inglobata nelle fondamenta del municipio e che
presumibilmente costituivano l’abside di una basilica. All’interno ed
all’esterno dell’aula furono rinvenute molte tombe paleo-cristiane.
Nota per il visitatore:
L’accesso
al Foro è liberamente gratuito ogni giorno.
I
giacimenti sommersi (tantissimi) attendono (invano) di essere restituiti alla
luce.