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La
chiesa paleocristiana
di S. Paolo a Illegio
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Da quando don Alessio Geretti
(erudito giovane cappellano di Tolmezzo ma anche colto e versatile manager) ne
ha assunto la responsabilità spirituale, ILLEGIO sta vivendo una stagione a
dir poco esaltante sia dal punto di vista religioso che soprattutto
storico-culturale. Su quest’ultimo versante vorremmo soffermarci: dopo le
annuali mostre artistiche allestite negli anni passati, quest’anno Illegio è
stato il centro europeo delle celebrazioni di S. Floriano (cui è dedicata la
pieve) con una mostra di alto livello artistico (cerca in Pols da Cjargne).
Sulla scia di questo inusitato
fervore culturale e storico, due anni fa si era dato avvio ad una campagna di
scavi archeologici nelle pertinenze dell’antica chiesa di S. Paolo (San
Pauli vieri), attualmente segnalata solo da una piccola MAINE (cappelletta,
ancona votiva), da dove erano sempre partite le Rogazioni e da dove passava
sempre il corteo funebre dei morti del 1 novembre.
Scavi presso la maine
In questo lûc di San Pauli,
i più vecchi abitanti del paese ricordavano anche l’affioramento di antichi
muri successivamente “inghiottiti” dal terreno.
Questi scavi hanno puntualmente
portato alla luce i resti dell’edificio di culto costruito nel 1476
(citato in tutti i documenti antichi fin dal XIV sec.) e utilizzato fino
al 1732. Si è rinvenuto così il perimetro della precedente chiesa filiale
della pieve di S. Floriano, con numerose sepolture esterne ad inumazione, con
rinvenimento di scheletri e oggetti di culto.
Ma quel che maggiormente
interessava era sapere se, sotto questi resti medioevali, non si celassero i
resti di un più antico edificio cultuale, come la leggenda aveva sempre
raccontato.
Ebbene quel che si sospettava è
apparso: una piccola chiesa a pianta rettangolare di non più mq 40, con
una partizione mediana che va a individuare due ambienti distinti. Affiancata al
lato sud-ovest è apparsa anche una vasca quadrangolare di ml 1 di lato,
intonacata all’interno, con evidenti analogie con quanto rinvenuto in altri
siti friulani della collina (vasca battesimale? Reliquiario?). Attualmente gli
scavi sono sospesi ed il sito è stato totalmente coperto da teli di nylon che
impediscono una efficace visione d’insieme.
Alcuni frammenti di carbone che
facevano parte del fondo di questa vasca, sono stati a suo tempo inviati in
Germania per la datazione con radiocarbonio ed il risultato è stato
sorprendente: la vasca risale al sec. IV, presumibilmente databile tra il 337 ed
il 441 d.C.
In tutta l’Italia
settentrionale sono rarissime le testimonianze archeologiche di un culto
cristiano nelle campagne risalenti ad epoca così antica… Oggi dunque la chiesa
paleocristiana di S. Paolo di Illegio risulta la più antica delle campagne
friulane e testimonia la precocità della evangelizzazione di queste
terre rurali da parte della chiesa Aquilejese che irradiò il cristianesimo in
tutta la Mitteleuropa.
Nel 381 si svolse il
Concilio di Aquileja voluto da S. Ambrosio per contrastare l’eresia ariana ed
in quel periodo furono molte le chiese italiche dedicate ai S. Pietro e
Paolo, come segno ed intenzione di proclamata ortodossia. Ed infatti le
chiese intitolate a questi due santi sono da sempre ritenute le più antiche.
Ecco allora che anche la piccola
chiesa paleocristiana di S. Paolo di Illegio può a buon diritto esibire
un primato di antichità nella storia del cristianesimo in Carnia, pur non
vantando la prerogativa episcopale di S. Pietro di Zuglio, che fu
sede vescovile e cattedrale di una vasta diocesi fino all’ VIII secolo, quando
fu inglobata nella grande diocesi di Aquileja.
Gli scavi procederanno ancora e
parrebbe che, sotto questo edificio cultuale paleocristiano del IV secolo,
possa celarsi uno ancora più antico, di culto pre-cristiano (celtico?),
che attesterebbe indirettamente la tendenza del Cristianesimo nascente ad
assorbire e assimilare i culti pagani pre-esistenti, per riproporli poi in
rinnovata versione cristiana (esempio: la festa pagana del Sole Invitto del
25 dicembre trasformata poi nel Natale cristiano).
A scavi ultimati è prevista poi
la musealizzazione di tutto il sito archeologico così che Illegio diverrà una
delle mete più significative dell’archeologia di Carnia.
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